MEGAPEDE

Trilionesimo anno del computo terrestre.

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Un anno di respiro, un anno di buone intenzioni. Avremmo voluto ricordarlo come l’ultimo, eterno capitolo felice nella cronistoria dell’universo; una storia che, altrimenti, si troverebbe ancora in balia di conflitti cosmici interspecie, o del collasso di interi ecosistemi per mano artificiale. Queste e altre piaghe dovevano essere alle spalle di chiunque, ormai, riposte nel cassetto dei cattivi ricordi... Non fu un disegno divino e né il concatenarsi di eventi provvidenziali a far calare il sipario su quegli infausti millenni: vi furono i mezzi, quindi la responsabilità di cambiare le cose. L’abbiamo fatto, ma evidentemente non è bastato... È come se la nostra realtà sia tenuta a seguire remissivamente le trame ordite dal cosmo, solo che ogni stringa del bieco arazzo conduce alla disfatta. L’Invasione dei Myrmekonidi è il flagello che, ad oggi, vira le speranze e le dà in pasto all’oblio, senza remora.

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Come tutto ebbe inizio è difficile da inquadrare, nonché di dubbio interesse. Che siano sgusciati dal retto di Satana, o da un laboratorio, non importa. Sospiriamo solo di riavere indietro quella pace, che, sebbene fosse stagnante, sebbene rasentasse il fasullo, l’abbiamo decisa noi, per noi. In virtù di questo, milioni di miliardi di vite sono partite per tenere testa alla minaccia, per cementare una labile ideologia del bene... Hanno tentato di illudere il fato, la sua tormentosa strada che è sempre, dannatamente a senso unico. Il bilancio dei morti? Milioni di miliardi; le armi esplose sul nemico? Circa il doppio – e non si è comunque stati capaci di scalfire gli esoscheletri di quelle titaniche, torreggianti belve, menchemeno la loro forma primigenia…

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Il Megapede.

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I primi avvistamenti dei Megapedi furono segnalati quando era già troppo tardi sul planetoide di Ehb, ubicato nella remota Selva Cefeide. La comunità scientifica locale non diede il giusto peso ai dati concernenti l’anomalia nel firmamento, che vedevano numerose stelle variabili emerse da un giorno all’altro. I corpi militari, invece, furono restii nel tirare le somme; complice la loro predisposizione alla diffidenza, a tratti dogmatica. Non additarono nessuna colpa sui presunti guasti alle apparecchiature di monitoraggio, o alle condizioni meteorologiche, come del resto fecero gli astronomi, e vari ricercatori. Disgraziatamente però, alla fine presero anch’essi un abbaglio e convenirono all’esiziale idea che tali sprazzi di luce altro non erano che i residui radioattivi delle mine orbitali; esse detonate al naturale raggiungimento del ciclo di vita preimpostato... In barba alle aspettative fu il popolo, grazie al suo istinto primordiale e alle sue percezioni non filtrate, a captare per primo la verità. Quelli apparsi in cielo erano occhi. Miriadi di occhi in rapido avvicinamento. E quando ciò fu chiaro all’intera popolazione, eludere il peggio fu come scansare l’acqua dalla mareggiata. Pateticamente vano.

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Quando il crepuscolo mise il punto su una giornata che fino a pochi istanti prima parve ordinaria, le nubi si tinsero di verde rancido. Spesse gobbe di chitina giganteggiavano sopra i tetti dei villaggi già in fiamme, e dalla cinerea coltre di fumo, traspariva un brulicame di zampe irsute. A terrorizzare le persone, fu altresì un evento strabiliante, che vide il segmentato colosso travolgere due bastioni sotto il suo stesso peso, sincronicamente. Gorda City nell’emisfero settentrionale, e Dyna Town in quello meridionale del pianeta. Questo, fu il lavoro di un singolo esemplare; figurarsi quando il resto degli incursori approdò nella malaccorta Ehb... Commentare l’assenza del pianetucolo nelle mappe stellari moderne, risulterebbe alquanto superfluo.

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Sfortunatamente, quell’episodio non fu un caso isolato, bensì il trampolino di lancio verso un’occorrenza quotidiana. La gente è stanca. Mancano solo i bambini a imbracciare le armi. Gli animalisti e chi baciava gli alberi all’insegna del pacifismo l’hanno già fatto, e sono divenuti un’ombra di sé stessi. Involucri senz’anima, che seppure la guerra dovesse finire non potranno riavere indietro il proprio futuro ché ormai lo spirito se lo sono già venduti.

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È necessario un cambiamento… Tu.

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Insegna a quei Megapezzi di merda chi è che comanda.